IN COLLABORAZIONE CON:

CON IL PATROCINIO DEL COMUNE DI VICENZA

BIBLIOTECA BERTOLIANA

Il CODICE DELLA “ DIVINA COMMEDIA”

 

Il manoscritto autografo della Divina Commedia noi non l’abbiamo mai posseduto. La sua scomparsa si potrebbe definire “il più grande mistero della letteratura italiana”. Boccaccio, dopo aver raccontato che Dante avrebbe composto i primi sette canti dell’Inferno ancora a Firenze, riporta la lettera di un certo frate Ilario in cui si racconta di uno sconosciuto, poi presentatosi come Dante Alighieri ospite al Monastero della S. Croce a Bocca di Magra, che gli avrebbe affidato il manoscritto della prima cantica. È sempre Boccacco a narrarci che il Poeta avrebbe nascosto il manoscritto degli ultimi 13 canti del Paradiso a Ravenna, fortunosamente rinvenuto in una crepa della casa dal figlio Jacopo, a seguito della scomparsa del padre. 11 Sono notizie che non si sono mai potute verificare, anche se sappiamo che il testo dantesco già circolava in quegli anni: in un registro notarile del 1317, redatto a S. Gimignano sono trascritti alcuni versi del Purgatorio. Ben presto a Firenze un gruppo consistente di copisti e celebri miniatori trascriverà in numerose copie su pergamena le tre cantiche: sono chiamati “I Danti del Cento”. I primi manoscritti dell’intero Poema a noi pervenuti risalgono a una quindicina d’anni dalla morte di Dante: del 1336 è il Codice Landiano, conservato a Piacenza; del 1337 il Codice Trivulziano interamente realizzato a Firenze, conservato a Milano. La Biblioteca Bertoliana di Vicenza custodisce un prezioso manoscritto della Divina Commedia su pergamena del 1395, di cui conosciamo il copista, che si firma Bivilaqua. Giunto a noi grazie a una donazione del collezionista vicentino Giuseppe Riva nel 1854, è frutto di un restauro piuttosto pesante di Ludovico Gonzati, che ha quasi completamente rifatto le miniature dell’Inferno e del Purgatorio, lasciando intatte solo quelle del Paradiso. Si tratta di un testo importante, a cui ha fatto riferimento Giorgio Petrocchi nel 1965, in occasione del 7^ centenario della nascita del Poeta, per redigere la nuova edizione critica della Commedia Dantesca. 12 1

Il manoscritto della Divina Commedia del 1395, con la miniatura dell’incipit del Paradiso

Dante affida a frate Ilario il manoscritto dell’Inferno

Postilla finale
Nella pinacoteca di Palazzo Chiericati è conservata la copia autografa di uno dei quadri più famosi di soggetto dantesco: Dante in esilio, del pittore vicentino Domenico Peterlini ( 1822 -1891) , il cui originale è conservato alle gallerie di Palazzo Pitti di Firenze Da molto tempo l’opera non è esposto. Il completamento della sezione museale dedicata alla pittura dell’Ottocento permetterà finalmente a Dante…di tornare tra i vicentini.

Accessibility Toolbar