IN COLLABORAZIONE CON:

CON IL PATROCINIO DEL COMUNE DI VICENZA

PORTA CASTELLO

CANGRANDE DELLA SCALA 

Nella tarda primavera del 1311 il signore di Verona, Cangrande della Scala, entra vincitore a Vicenza da Porta Castello ( e così ha voluto farsi rappresentare in uno dei rilievi della sua marmorea arca funebre), sfilando poi per la città non solo con il suo esercito, ma, come era abitudine dei conquistatori, assieme ai notabili della sua corte. Si può ipotizzare che fra essi ci potesse essere Dante, il quale proprio nel corso di quell’anno inizia il suo secondo lungo soggiorno a Verona durato fino al 1318.
Sarà il Poeta, cinque anni dopo, indirizzando la sua XIII epistola al Signore di Verona, a rivolgersi a lui come vicario dell’Imperatore nella nostra città. In questa epistola Dante dedica la terza cantica, il Paradiso, al suo ospite.

“Al magnifico e vittorioso Signore, messer Cangrande della Scala, vicario generale del sacratissimo Principato Cesareo nelle città di Verona e Vicenza, il suo devotissimo Dante Alighieri, fiorentino di nascita ma non di costumi, augura vita lungamente felice […] Stimando l’amicizia vostra un meraviglioso tesoro, desidero con ogni cura e con ogni attento studio serbarla. E poiché l’amicizia si conserva con alcuna proporzione, feci promessa di ricambiare i benefici ricevuti e accuratamente cercai fra le mie piccole cose, con l’attenzione di trovarvi qualcosa che fosse la più degna e, spero, la più cara a voi. E non mi parve scelta più adatta all’Altezza vostra che dedicarvi quella sublime cantica della Commedia che si orna del titolo di Paradiso. E con questa epistola a Voi la intitolo, la offro, la raccomando…”

Epistola XIII a Cangrande della Scala

La statua equestre di Cangrande della Scala a Castelvecchio ( Verona)

Cangrande conquista Vicenza ( rilievo dell’arca funebre di Cangrande della Scala)

Accessibility Toolbar